Nives Meroi è in corsa per diventare la prima donna a scalare tutte le 14 vette più alte del mondo. Tuttavia, è nel 2009 che realizza la sua più grande impresa, insieme al marito.
Dopo aver conquistato l’Everest nel 2007 e il Manaslu nel 2008, il 2009 è l’anno di altre due sfide sugli ottomila: Annapurna e Kangchenjunga.
Le condizioni avverse della montagna impediscono però alla coppia di proseguire sull’Annapurna.
Tentano allora il Kangchenjunga, dove non è la neve a fermarli.
Tra due campi alti, Romano accusa un malessere e deve fermarsi, rinunciando alla salita, ma propone alla moglie di continuare senza di lui.
Nives sceglie di mettere da parte l’alpinismo e i record himalayani, decidendo con grande spontaneità di rimanere accanto al marito.
Una scelta d’amore, fondamentale.
Romano viene colpito da aplasia midollare ed è costretto a trapianti di midollo, chemioterapia, trasfusioni e terapie farmacologiche che lo terranno lontano dalle montagne per diverso tempo. Dopo una riabilitazione impegnativa, però si riprende. E si riprende alla grande.
Nel 2014 tornano sul Kangchenjunga, che li accoglie in vetta.
Una spedizione ricca di significato i due alpinisti, a testimonianza di come in montagna si possa andare non solo per trovarsi interiormente ma anche per condividere sè stessi con una o più persone.
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