Gino Duilio Soldà: da Recoaro Terme al K2

Gino Duilio Soldà rappresentò un movimento alpinistico in forte crescita, senza mai entrare in un meccanismo malsano alimentato dalla competizione. Non diede spunti per essere attaccato dalla stampa, fu telegrafico ed essenziale. Di lui e per lui parlarono i più grandi della storia tra cui Hermann Buhl, Reinhold Messner, Cesare Maestri e molti altri. Seppe rendere ancor più grande la storia di Recoaro Terme, nel pieno del suo exploit commerciale e imprenditoriale. Dicevano di Soldà:

“Non saliva, ma accarezzava le rocce”

Estremamente elegante nei gesti, sembrava che la fatica non gli appartenesse. Era di una leggerezza innaturale. Il suo talento cristallino, fuori dal comune.

L’inverno del 1924 fu uno dei soliti inverni, freddo e con tanta neve. Di quelli che ormai non vengono più. Da Recoaro Gino aveva sempre lo sguardo puntato verso i monti. Desiderava ripetere in invernale lo spigolo del Baffelan. Cominciò a sondare il terreno, cercando di capire se qualcuno avesse voluto seguirlo. Ma le condizioni estreme scoraggiarono i potenziali compagni di Gino.


Che ritrovandosi da solo, decise lo stesso di andare a provare. Partito dal paese in pantaloni corti, affrontò la neve per un migliaio di metri di dislivello lungo un cammino di 12 chilometri. Arrivato all’attacco dello spigolo, completamente solo e isolato da chiunque, affrontò il ghiaccio del Baffelan riuscendo a rispettare i programmi che si era prefissato. Non sottovalutando la discesa, riuscì a ridiscendere la muraglia di roccia e far ritorno in paese. Quell’impresa fu probabilmente lo spartiacque fra essere un ottimo alpinista es essere un fuoriclasse. Gino faceva parte della seconda categoria ma nonostante il clamore che si accese attorno alla sua figura, seppe mantenere un’ umiltà esemplare.


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