Pasang Lhamu Sherpa: la prima nepalese sull’Everest

Incatenata agli stereotipi nepalesi, Pasang Lhamu Sherpa non aveva avuto modo di sperimentare con costanza la sua passione per l’alpinismo, ma – nel 1990 – inanella una serie di ascese di rilievo.
Dal Nepal si spostò sulle Alpi con l’obiettivo di salire il Monte Bianco; quel viaggio così lontano da casa non fu soltanto un successo personale ma anche un messaggio per le donne del suo paese. Pasang Lhamu fu infatti la prima nepalese a mettere piede sulla più alta vetta delle Alpi. E non solo.

“Sono determinata a scalare il Sagarmatha per conto delle donne nepalesi, senza preoccuparmi della mia vita. Sono decisa a concentrarmi maggiormente sulla promozione dell’identità nazionale a nome delle donne nepalesi, che non sono meno coraggiose degli uomini”


Nel 1993, gli indiani hanno esortato il Nepal a concedere permessi di scalata alle donne indiane per commemorare Tenzing Norgay e la prima scalata dell’Everest. In cambio avrebbero incluso due scalatori nepalesi nella squadra. Secondo il rapporto di Elisabeth Hawley del 1994, Pasang Lhamu, che aveva già fatto tre tentativi sull’Everest, si sentiva in diritto di essere co-leader. Tuttavia, gli indiani rifiutarono di accettarla in squadra a queste condizioni.
Secondo un’altra versione, Pasang Lhamu voleva unirsi alla squadra indiana, ma il Ministero del Turismo del Nepal selezionò altre due donne nepalesi: Nimi Sherpa, che aveva già scalato il Makalu e il Nuptse, e Upsana Malla, una guida di trekking e alpinismo. Secondo questo rapporto, Pasang Lhamu era stata messa da parte.
Secondo l’alpinista indiana Rita Gombu Marwah, membro della squadra indiana, Pasang Lhamu non è stata selezionata perché aveva una rivalità con Nimi Sherpa, che intendeva diventare la prima donna nepalese a scalare l’Everest.


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