In questa puntata ti porterò nell’Appennino bolognese, precisamente nel parco naturale di Monte Sole. Sono capitato in queste valli senza cercarle, mi piace pensare che si siano fatte trovare. La voce dell’episodio sarà quella dell’ex sindaco di Marzabotto: Umberto Conti. Con più di 80 candeline sulle spalle e una forza d’animo granitica, Umberto non mi ha spiegato soltanto la storia dei suoi territori ma mi ha regalato una lezione di vita.
Gli sono profondamente grato e ci tengo a ringraziare anche Giuliana, sua moglie. Sono stato per due volte loro ospite e ne sottolineo una squisita ospitalità; e proprio questo spirito sarà il filo conduttore dell’intervista che ascolterai tra qualche istante.
Un ringraziamento speciale anche alla Dott.ssa Anna Salerno che mi ha messo in contatto con Umberto.
Ma perché Monte Sole? Perché in questi territori, tra il 29 settembre ed il 5 ottobre del 1944, avvenne un efferato crimine di guerra che caratterizzò il secondo conflitto mondiale. Cruenta come poche altre manovre, la strage di Monte Sole – passata alla storia anche come l’eccidio di Marzabotto – fece registrare numeri spaventosi. Nelle prime 72 ore dall’attacco tedesco, persero la vita 955 persone. Il 90% di loro erano donne, anziani e bambini.
Trucidate e trucidati come carne da macello, come risorse ritenute necessarie per un obiettivo ben definito: incutere terrore.
Fu un vero e proprio atto terroristico e sanguinario, mirato a colpire nell’animo le brigate partigiane che infestavano i boschi a ridosso della linea gotica. Erano uomini e donne impegnati a mettere in atto azioni di disturbo, contrastando le truppe nazifasciste che avevano invaso le città e le alture, ucciso civili e minato ogni rimasuglio di speranza.
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