Alla scoperta di David Lama, eccezionale alpinista scomparso tragicamente nel 2019. David ha solo 20 anni quando arriva alle pendici del maestoso Cerro Torre, situato nella selvaggia Patagonia. Vuole mettersi alla prova sulla leggendaria ‘Via del Compressore’, tracciata dagli iconici Cesare Maestri e Toni Egger. Ne ha 28 quando intraprende la solitaria ascesa del Lunag Ri, impresa che gli vale il prestigioso Piolet d’Or. Un vero fuoriclasse della montagna, capace di fondere l’esperienza accumulata nel mondo dell’arrampicata indoor con le sfide estreme offerte dall’ambiente outdoor.
Nel 2018 David riesce a salire una cima inviolata del Lunag Ri, una lama di roccia a 6907 metri. Il Lunag Ri è una montagna al confine fra Nepal e Himalaya, imponente quanto basta da percepire difficoltà e solitudine. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che una delle due cime principali era ancora inviolata, le condizioni estremamente rigide e l’esposizione decisamente aerea sono gli ingredienti perfetti per scrivere la storia. Ancora una volta.
Lama ci prova nel 2015, ma è costretto al rientro.
Ritenta l’anno successivo ma il Lunag Ri non lo accoglie.
Poi nel 2018, sempre in compagnia di Conrad Anker come negli anni precedenti, ritorna al campo base. Cominciano la salita, passano i 5000 metri ma Anker si sente male. Trasportato in elicottero a Kathmandu, viene operato d’urgenza e si salva. La prognosi è una sentenza: infarto. Anker comunica che non tornerà sul Lunag Ri.
Ecco quindi che David si trova di fronte a diverse opzioni, scegliendo infine di salirci da solo.
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