Anton Engelbert Sailer – detto Toni – è un prototipo di “atleta costruito in laboratorio”.
Uno di quelli apparentemente imbattibili, uno di quelli costruiti con ore e ore di allenamenti sfiancanti, uno dei pochissimi in grado di tracciare un solco tra passato e futuro.
Sailer nasce alle porte dell’inverno 1935, figlio di uno dei tanti padri allenatori che intravedono fenomeni anche laddove non ce n’è l’ombra. Eppure nel piccolo Anton c’è qualcosa e – per sua fortuna – c’è molto.
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