Siamo podcasters. Ma non solo.

Schiaccia play, alza il volume e resta in quota. Andata e Ritorno – Storie di Montagna punta a conservare storie e memorie di montagna. Ogni contenuto è pensato per durare anni, non pochi giorni, magari per sempre. Una sorta di archivio sonoro per tornare “a baita” indossando le cuffie.

Vogliamo restituire qualcosa alle montagne. Per farlo, abbiamo scelto l’audio.


Guarda, leggi, ascolta.

  • Un SOS impossibile: Tomasz Mackiewicz – Elisabeth Revol

    Un SOS impossibile: Tomasz Mackiewicz – Elisabeth Revol

    Tomasz Mackiewicz ha realizzato il suo sogno, l’ossessione che gli ha fatto passare sette inverni al Nanga Parbat. Ma ora, con la notte che avanza, non ci vede più. La vista è offuscata e nemmeno la luce della frontale di Elisabeth riesce a essere definita.Elisabeth Revol e Tomek cominciano una lotta per la sopravvivenza. Una…

  • Teleferiche: lettere dall’inferno

    Teleferiche: lettere dall’inferno

    Gli immani sforzi fisici di donne, uomini e animali per il trasporto di alimenti e materiali venne affiancato – laddove possibile – da incredibili opere d’ingegneria. Durante la prima guerra mondiale, sulle retrovie dei campi di battaglia entrarono in gioco le teleferiche che riuscirono a garantire velocità e capacità di carico. Queste macchine semi-volanti riuscirono…

  • Alison Hargreaves: la fuoriclasse ribelle

    Alison Hargreaves: la fuoriclasse ribelle

    Alison Hargreaves rappresenta il binomio “donna-montagna”. Un accostamento molto spesso discusso e criticato. Soprattutto quando entrano in scena eventuali figli e dinamiche familiari. Ecco che la donna si trasforma in madre, e lì – molto spesso – rimane. Essere attratte da altro, magari proprio da passioni incontenibili, non è concesso. Alison non si lascia incatenare…

  • Mary Varale: la signora di Milano

    Mary Varale: la signora di Milano

    Maria Gennaro Varale – detta Mary – divenne un simbolo di generosità, coraggio ed emancipazione. Una figura ingombrante, cresciuta in un contesto molto particolare. Si scontrò con il regime fascista, contro un movimento che di anno in anno volle mettere in secondo piano il ruolo rappresentato dalle donne. E nonostante l’iniziale vicinanza al partito, concluse…

  • La forza di vivere in montagna

    La forza di vivere in montagna

    Non è semplice tramandare le storie nemmeno con le infinite possibilità che vengono fornite dalla tecnologia. Non è semplice nemmeno ricordarle, dedicando del tempo a ciò che è stato. Il mondo guarda avanti. Traina come una locomotiva una linea di pensiero che difficilmente si volta indietro. Ma non è soltanto una questione legata al mantenimento…

  • Eiger: le tragedie del biennio 1935-1936

    Eiger: le tragedie del biennio 1935-1936

    04:00 del 21 agosto 1935.Sedlmeyer e Mehringer, con dei carichi molto pesanti sulle spalle, si apprestavano ad entrare nel ventre concavo della montagna ancora buia.Per un’impresa del genere, oltre alla dotazione alpinistica negli zaini c’erano viveri e materiali da bivacco. L’ascesa si sarebbe svolta in più giorni. Estate 1936 In una frazione di secondo, dall’alto…

  • Gino Duilio Soldà: da Recoaro Terme al K2

    Gino Duilio Soldà: da Recoaro Terme al K2

    Gino Duilio Soldà rappresentò un movimento alpinistico in forte crescita, senza mai entrare in un meccanismo malsano alimentato dalla competizione. Non diede spunti per essere attaccato dalla stampa, fu telegrafico ed essenziale. Di lui e per lui parlarono i più grandi della storia tra cui Hermann Buhl, Reinhold Messner, Cesare Maestri e molti altri. Seppe…

  • Nanga Parbat: lottare per sopravvivere

    Nanga Parbat: lottare per sopravvivere

    Hermann Buhl era un uomo innamorato delle montagne.Un amante molto spesso solitario, voglioso di percepire l’ambiente e le emozioni di chi vive a tutta, fino all’ultimo sprazzo di energia. Non era un folle Hermann Buhl. Era un profondo conoscitore del suo corpo, della sua psiche e delle sue possibilità. E dove c’era il rischio, dove…

  • Pasubio: la montagna che resistette

    Pasubio: la montagna che resistette

    All’alba del primo conflitto mondiale, gli stati avevano avanzato le chiamate alle armi e cominciato ad organizzare gli eserciti. Il massiccio del Pasubio, attraversando i confini tra Veneto e Trentino, era ritenuto come uno dei presidi montuosi più significativi da conquistare e poi, successivamente, controllare. Il potenziale campo di battaglia si sarebbe potuto estendere dalle…